Come progettare una via di esodo sicura?

Progettare via di esodo a norma

Una via di esodo sicura dovrebbe essere la prima cosa a cui pensare quando si inizia a progettare nell’ambito della prevenzione incendi. La sicurezza antincendio si concentra innanzitutto sulla sicurezza degli occupanti dell'edificio. Se l’obiettivo previsto è la salvaguardia delle vite umane, ci si deve assicurare che le persone abbiano il tempo e i mezzi per l’evacuazione in caso di incendio in un luogo totalmente sicuro. Per ottenere ciò, sarà necessario proteggere una specifica via di uscita denominata "via di esodo" o "via di evacuazione", definita come una via sicura (orizzontale e verticale) per consentire alle persone di spostarsi da qualsiasi punto dell'edificio o della struttura in un luogo sicuro senza bisogno di assistenza esterna.

Le vie d’esodo non devono solo garantire un'evacuazione sicura delle persone minacciate dal fuoco. Il percorso deve inoltre facilitare un rapido ed efficace soccorso da parte dei vigili del fuoco che entrano nell'edificio per spegnere l'incendio o per cercare persone ancora all'interno dell'edificio.

Devono essere messe in atto diverse misure di protezione per creare un'efficace via d’esodo. Fornendo una costruzione resistente al fuoco attorno alla via di esodo, puoi tenere fuori il fuoco abbastanza a lungo da consentire alle persone di evacuare. Le condotte di evacuazione forzata fumo e calore sono utilizzate per mantenere un’altezza libera da fumi rimuovendo il fumo ed i prodotti della combustione dagli edifici, al fine di consentire l'esodo degli occupanti in condizioni di emergenza, nonché per consentire l’intervento delle squadre di soccorso e la prevenzione del flash over.

Le condotte di evacuazione forzata fumi e calore, quindi, sono necessarie per trasportare il fumo all'esterno dell'edificio e agiscono in combinazione con i sistemi di ventilazione resistenti al fuoco che, invece, immettono aria fresca nel compartimento di origine dell’incendio. Se una condotta attraversa una compartimentazione resistente al fuoco (come una parete o un soffitto antincendio), deve anche essere in grado di fornire la stessa resistenza al fuoco della compartimentazione attraversata.

È importante evidenziare che un risultato di prova ottenuto per una condotta resistente al fuoco che passa attraverso una costruzione di supporto standard è applicabile a una costruzione di supporto con una resistenza al fuoco uguale o superiore a quella della costruzione di supporto standard utilizzata per la prova (più spessa, più densa, più strati di lastre, a seconda dei casi). Quindi l’attraversamento di un supporto solido non può essere esteso su un supporto flessibile. Questo principio è importante per il mantenimento del requisito di resistenza al fuoco della compartimentazione attraversata.

Invece i risultati dei test ottenuti con costruzioni di supporto verticali flessibili (in cartongesso) possono essere applicati a strutture di supporto rigide come descritto al punto 7.2 della norma EN 1366-1 di uno spessore uguale o superiore a quello dell'elemento utilizzato nelle prove, a condizione che la resistenza al fuoco classificata della costruzione di supporto rigida sia maggiore di o uguale a quello utilizzato per il test. Potrebbe anche essere necessario applicare una pressione d'aria positiva a una via di fuga per ridurre l'ingresso di fumo in caso di incendio. Anche in questo caso, l’utilizzo di condotte di ventilazione adeguatamente qualificate e resistenti al fuoco devono includere nel campo di diretta applicazione il compartimento attraversato onde non dequalificarlo e consentire un esodo sicuro.

Segnaletica via di esodo

Il principio guida per la progettazione delle vie di esodo è il seguente: il tempo disponibile per l’evacuazione deve superare il tempo necessario per l’esodo sicuro. La ricerca mostra che il tempo necessario alle persone per notare l'incendio, agire e scappare è molto più lungo di quanto penseremmo. Questo è il motivo per cui la via di esodo dovrebbe essere in grado di resistere al fuoco molto più a lungo di quanto si ritenga necessario.

L'evacuazione di persone anziane o disabili richiede un'attenzione particolare in quanto avranno bisogno di cure speciali, più tempo o mezzi di uscita aggiuntivi. Inoltre, deve essere presa in considerazione la sicurezza dei vigili del fuoco o delle squadre di soccorso. Devono essere in grado di agire nel modo più sicuro possibile per evacuare le persone, combattere e spegnere l'incendio per salvare vite umane e preservare l'edificio.

Il livello di protezione antincendio da fornire alle vie di fuga dipende dal livello di rischio di incendio all'interno dei locali. Come regola generale, locali semplici, costituiti da un unico piano, necessiteranno di misure abbastanza semplici per proteggere le vie di esodo, rispetto a un grande edificio multipiano o ad un edificio dove sono presenti persone che non possono evacuare velocemente: ospedali, abitazioni per anziani, scuole e alberghi. Questi edifici complessi richiedono un sistema di esodo più sofisticato e collaudato con una via di evacuazione ben integrata e sicura.

Poiché la capacità di esodo di una persona può essere influenzata sia dal fumo che dal calore di un incendio, la via di fuga deve essere mantenuta libera da fumo e gas che possono causare inabilità. Soprattutto quando si verifica un incendio in un grattacielo, il fumo può salire e ostacolare seriamente la capacità di una persona di evacuare l'edificio, nonché ostacolare seriamente la capacità dei primi soccorritori di entrare nell'edificio e svolgere le loro funzioni antincendio e di soccorso. Le scale piene di fumo sono aree pericolose, con un alto rischio di incidenti degli occupanti (scivoloni, inciampi e cadute, panico o urti l'uno contro l'altro).

Mappa via di esodo

Da un punto di vista pratico, la via di esodo è da considerarsi come un vano interno all'edificio, che può essere orizzontale (corridoi o stanze) o verticale (scale o, in alcuni casi, vani ascensore). Pertanto, devono essere realizzati con prodotti e sistemi che garantiscano una certa resistenza al fuoco dal punto di vista di Integrità (E), isolamento (I) e, in alcuni casi, anche irraggiamento (W).

Considerando che spesso le vie di esodo sono anche le vie di entrata (ingresso) delle squadre di soccorso, la resistenza al fuoco richiesta può variare da EI 30 / EI 60 per edifici semplici fino a EI 90 / EI 120 per edifici complessi o alti. Sia le pareti che i soffitti o i pavimenti devono avere la stessa resistenza al fuoco ed essere attraversati da condotte resistenti al fuoco testate su tali supporti/compartimenti attraversati, così come le porte tagliafuoco e tutti gli attraversamenti.

È importante notare che anche la resistenza strutturale al fuoco gioca un ruolo fondamentale nelle vie di fuga, principalmente per due motivi:

  • Il cedimento prematuro di una parte della struttura, anche se non prossima alla via di esodo, può comportare la distruzione totale o parziale delle vie di evacuazione e quindi renderle inefficaci.

  • Soprattutto nei casi di vie di evacuazione verticali, la deformazione o anche il cedimento delle strutture portanti può comportare l'impossibilità di utilizzare la via di fuga anche se non direttamente danneggiata.

In alcuni casi, principalmente per vani scala di emergenza (ma non solo), è necessario mantenere una sovrapressione per evitare l'ingresso di fumi o gas potenzialmente tossici, irritanti o narcotici. Per questo motivo devono essere utilizzate condotte resistenti al fuoco, spesso abbinate ad apparecchiature di ventilazione ed estrazione fumi.

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